martedì 17 giugno 2008

stage Omàr Galvan /1

lunedì 16, martedì 17, mercoledì 18 - dalle 20.00 alle 23.00 : ieri sera la prima lezione!!

Omàr è una 'miniera d'oro' per la sua capacità di trasmettere emozioni ed energia, memorabile il suo spettacolo-solo nel giugno 2008 a Chianciano, chi c'era può testimoniare! ;-D
IMHO, l'occasione di uno stage a Genova con lui non si può perdere!!

Ci ritroviamo ieri sera (pochi-ma-buoni!) e ci riscaldiamo, poi Omàr ci ha fatto esercitare sulla 'dissociazione' del corpo dalla mente.
difficile, all'inizio, 'lanciarsi' l'energia: togliere intenzioni e 'stereotipi' dal nostro movimento, lasciarsi raggiungere dall'energia e rilanciarla, senza farla passare dalla mente.. importantissimo esercizio!!
Il noto esercizio "città/animali/stati!" si è arricchito di gesti, movimenti e 'balli', mettendo a dura prova la nostra capacità di ascolto, attenzione, concentrazione ... ma non il divertimento!!

In circolo, abbiamo lasciato cadere nel 'calderone' tutti i suoni/pensieri della giornata, creando una cacofonia liberatoria... ;))

Improvvisazioni a due con 'la porta': che tipo di porta è? chi apre la porta entra in scena, ma l'azione parte da chi è dentro, e lo spazio scenico si crea per magia: un rifugio antiatomico, una sala da tè, una camera da letto, una salumeria, il caveau di una banca... è bello come Omàr riesca a 'perfezionare' le nostre scene con l'aggiunta di un semplice dettaglio...

nota n.1: DEFINIRE al meglio quello che si sta facendo! nel dire le cose, aggiungere un dettaglio, una specifica più precisa aiuta sia chi è in scena sia lo spettatore a capire meglio... in effetti, sembra che tutti si abbia un po' paura a PRECISARE quello che succede, ma - di contro - si parla tanto senza dire nulla... (es. nella tenda). Lezione da tenere bene a mente!!

Ancora improvvisazioni a due: stavolta viene dichiarata la situazione: uno dei due deve dire all'altro qualcosa di veramente grave e sgradito - il gioco sta nel fatto che tutti, attori e spettatori, sanno già come stanno le cose, quindi protagonista diventa IL CORPO, l'espressione del viso, un gesto... Omàr sa davvero 'dipingere', con un gesto, lo spazio. Basta per esempio un caffè, sorseggiato lentamente mentre si cerca di dire al collega che non avrà la tanto desiderata promozione... un lavoro a maglia, mentre l'amica non riesce a dirti che dovrai abortire... e la scena si carica di energia, più di mille parole...

nota n.2: IMPEGNARSI A FARE QUALCOSA, UNA AZIONE, anche semplice, che crei un 'sottofondo' attivo della scena: quando la parola si interrompe quel gesto creerà un SIGNIFICATO PROFONDO, una SOTTOLINEATURA di quello che si è detto... e il SILENZIO riempirà la scena... un esempio piccolo piccolo??



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